“La montagna più alta rimane sempre dentro di noi”
(Walter Bonatti)
Cara lettrice e caro lettore , ora vediamo di cosa si tratta il Coaching Sportivo.
In questo articolo ho intervistato un Coach di professione che fa della sua passione il proprio lavoro; per capire meglio di cosa tratta questa materia, ancora oggi non conosciuta benissimo, qui sotto leggerete l’intervista.
Buona lettura…
1) Chi è Nicolò? Sono Mental Coach e formatore in diversi ambiti (sport, life e business); grazie alla laurea in Scienze Motorie e quella in Psicologia ho deciso di unire tutte le mie competenze nella figura del Mental Coach per un approccio assolutamente integrato ed esperienziale. Per fare questo ho ottenuto nel 2022 la certificazione di PNL Master Practitioner direttamente dalla NLP Society americana di Richard Bandler, uno dei creatori delle Programmazione Neuro-Linguistica. Quando scrivo sto anche seguendo il percorso che mi porta a breve a ottenere l’accreditamento presso ICF (International Coaching Federation), la più grande istituzione di Coaching professionale a livello mondiale.
2) Cos‘è il Coaching sportivo e perché è valido? E’ una bella domanda ed è difficile dare una definizione universale quindi ti dirò la mia visione. Il Coaching è un viaggio che si intraprende con i Coachee alla scoperta del loro massimo potenziale e di cosa interferisce nel raggiungere i risultati, il Coach aiuta attraverso strumenti specifici a ottimizzare le modalità con le quali il Coachee pensa e agisce. Il Coaching si differenzia dalle altre professioni che riguardano l’uomo, e per questo funziona, perché tutto quello che si fa durante una sessione (approfondire tematiche, sbloccare convinzioni, accedere ad alcune risorse ecc…) viene tradotto in un piano operativo di allenamento mentale che poi il Coachee svolge in autonomia; il Coach non è una guida o un mentore, è un facilitatore di risultati, il vero attore del cambiamento e dei risultati è il Coachee e deve essere in grado di assumersene la responsabilità.
3) Quale differenza si ha nel preparare una gara (MTB, trail, kayak) con o senza il supporto di un Coach?
Banalmente, potrebbe non fare alcuna differenza. Mi spiego meglio. Chiunque ha bisogno, in qualche modo o forma, di aiuto, ma la vera domanda da porsi è: sei veramente sicuro/a che stai accedendo al massimo di quello che puoi fare? E come fai a saperlo? Il primo passo che un qualsiasi atleta deve fare è cominciare un processo di consapevolezza di chi è e dove si trova, con curiosità e apertura e quale miglior modo di farlo se non attraverso il confronto con un professionista dell’allenamento mentale?! La differenza è qui: c’è chi vuole ottenere il massimo e chi vuole ottenere veramente il massimo con la piena consapevolezza di come fare ancora di più.
4) Quali strumenti ha a disposizione un Coach per far ottenere risultati ad un atleta?
Sono tanti, ma in assoluto il più importante e fondamentale sono le domande, si semplicemente le domande!
Dalla qualità delle de tue domande dipende la qualità della tua vita, io aggiungo anche la quantità; per scoprire se stessi e cosa si può veramente ottenere bisogna scavare a fondo, le domande sono come una pala e la cosa veramente bella e funzionante è che il Coach ti aiuta a capire il punto da scavare e monitora lo stato di avanzamento dei lavori, mentre il Coachee compra o trova la pala, arriva nel punto da scavare e si da da fare finché non ha raggiunto la giusta profondità. Ci sono anche altri strumenti pratici o teorici che migliorano la qualità delle sessioni e l’allenamento successivo alla sessione; ci sono strumenti e esercitazioni scritte, ci sono pratiche meditative e ci sono strumenti molto potenti che partono dalla Trance Ipnotica e attraverso i quali si può andare a parlare direttamente con il Subconscio e potenziarlo.
5) Quale percorso faresti fare ad un appassionato come me del mondo Outdoor per alzare l’asticella nelle sfide che ti pone la montagna?
lo offro sempre una prima sessione di un ora circa gratuita per capire se un percorso di Coaching sarebbe utile; in questa sessione infatti analizziamo l’obiettivo da raggiungere e come poter strutturare un percorso, vediamo la reale motivazione, le caratteristiche della persona e cosa comporta la sfida nella cornice della vita delle persona. Alzare l’asticella è facile, farlo con la qualità massima ha bisogno di confronto con qualcosa e con qualcuno: il qualcosa è la montagna, il qualcuno può essere un Coach. La montagna è una bella metafora che esprime il concetto principe che governa la mia vita e anche il mondo, il concetto è questo: “ogni totale è un parziale”; te ne accorgi quando dopo tanta fatica e sudore arrivi in cima alla montagna (la tua meta) e scopri che c’è ancora un paesaggio meraviglioso da esplorare e che quindi non finisce tutto li, il viaggio che hai appena concluso (che ti sembrava un totale) è parte di qualcos’altro (si rivela un parziale). Mi sento di dare un consiglio a tutte le persone che leggeranno questo articolo: siate curiosi, esplorate la via nuova e diversa, siate creativi, percorrete il sentiero che pochi percorrono, questo è il segreto del successo reale e della vera felicità
Ora che siamo arrivati alla fine dell’articolo vorrei ringraziare Nicolò per la sua disponibilità , passione e competenza che mette a disposizione ogni giorno; con lui ho iniziato un percorso professionale questa estate e personalmente ho fatto passi da gigante e per questo lo ringrazio pubblicamente.
A questo punto, cara lettrice e caro lettore, spero che questo articolo sia stato interessante per te, ti ringrazio del tempo dedicato e ti auguro un bellissimo proseguimento di “avventura”.
Potete seguirlo nei suoi canali social su:
Facebook: @NicolòFabbri
Instagram: @Nicolo_mentalcoach
A presto per ulteriori aggiornamenti nel campo dello sport outdorr e della vita.
Un saluto,
Michele.