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CAMBIO ROTTA

Per crescere bisogna rinchiudersi come un chicco di grano nel buio della terra, promettendo a noi stessi di agire in modo tale che niente possa disturbare la nostra pace mentale.
Romano Battaglia, Silenzio, 2005

“Cambio rotta?”

Si, decisamente. 

Ma cosa intendo per “cambio rotta”? 

Per quanto riguarda la mia sfera personale tutto avvenne il 9 dicembre 2021. Come ogni giorno, ormai da 4 anni, mi recavo al posto di lavoro, precisamente da S. Arcangelo ad Umbertide. Circa 90 km (andata e ritorno) per circa 1.20 h complessive di viaggio. Una strada veloce e fatta di curve, quella di S. Giovanni del Pantano; quella mattina la strada era scivolosa, grigia così come era grigio il cielo sopra di me, che sporadicamente in mezzo alla tanta pioggia faceva scendere qualche fiocco di neve. 

Era freddo. 

Ad un certo punto, una macchina dietro di me, si fionda addosso, facendomi balzare nel senso opposto di marcia della strada, ho schivato un camion ma non il furgone dietro di lui. Non mi soffermo sulla dinamica dell’incidente, ma nel senso che esso ha avuto per me. 

Smarrimento.

Ecco il senso di quell’incidente, per fortuna nonostante la macchina distrutta ero illeso. Ho capito in un istante che avrei, a quel punto, avuto due scelte: reagire proattivamente oppure negativamente, lamentandomi di tutti quei chilometri o delle teste di c***o che guardano altrove, non prestando attenzione alla strada, e che strada. 

Ho pensato: “Cambio rotta”. 

Felice sì. 

Facile no. 

No, non è facile. Non parlo solamente di amministrazioni territoriali, comunali, provinciali, regionali e statali. Valorizzare il territorio parte dalla mentalità dei cittadini, me compreso e questa è la parte più difficile; per me il covid è stato devastante, ero pressoché all’inizio di una forma di depressione, mancava l’aria, per un amante dell’avventura non poter uscire di casa era estenuante, piangevo. Ma una cosa buona di quel periodo l’ho riconosciuta; le persone iniziarono ad ‘apprezzare la propria terra, uscendo a piedi o in bici e nell’infelicità collettiva di quel periodo; vedevo la gente felice di ciò che fino a poco tempo prima era consuetudine, abitudine di avere un posto aperto, fatto di vento e sole, freddo e nuvole.

Il perché sta alla base; la base era stabile perché si passava più tempo con i propri cari (qualsiasi essi siano come compagni/e, genitori cani e gatti o qualsiasi cosa a noi caro) e la qualità era maggiore perché il tempo era maggiore da passare insieme a ciò che era consentito.

Andavo sulle rive del Lago Trasimeno e lo guardavo, addentrandomi in me stesso, mi sentivo in pace; Ma cosa mi dava quella pace? La pace era dovuta a immaginare questo posto magnifico nella sua veste migliore, ovvero quella divertente, un mega parco di divertimento per tutte le discipline outdoor, che passa dal Trekking al Sup, dalla Mtb al Kayak. 

Un’arena outdoor. 

In quel momento sentivo una bella vibrazione, la serotonina aveva invaso il mio corpo e la mia anima e capii che quello era il mio obbiettivo, la mia salvezza. Non credi che per stimolare la nostra vita avremmo bisogno tutti noi di un grande obbiettivo? Questa è la mia opinione, sia chiaro. 

L’obbiettivo, secondo me, può essere una casa, una macchina nuova. Ma questo è secondario se non si ha degli obbiettivi più profondi. 

Per farla breve? Il mio obbiettivo è riuscire a far diventare il Lago Trasimeno un punto di riferimento per il turismo dinamico, qualsiasi esso sia. Coordinare un sistema di turismo outdoor è il mio obbiettivo personale, quello collettivo è renderlo efficiente per tutte le attività coinvolte, da quello commerciale a quello ricettivo. 

Obbiettivo grande? Mah… Grande è lo spavento di quell’incidente, questa è una sfida e le sfide mi piacciono tanto. 

Ci riuscirò? Non lo so, ma darò il 100% delle mie capacità e della mia passione. 

Indico la luna per arrivare in vetta al monte, non indico il monte per arrivare in cima alla collina, questo è sicuro. 

Questo blog è stato pensato e creato per dare spessore sociale alle mie iniziative, al mio essere. 

La scrittura di un blog mi ha reso libero di rappresentarmi e rappresentare chiunque percorre lo stesso mio sentiero. Ho cambiato rotta, la sicurezza del posto fisso ormai spaventa me e la mia anima perché ho un obiettivo personale di spessore. 

E tu, hai un sogno ed una passione che ti fa stare ad occhi aperti la sera? Qualcosa che ti renda felice nel buio della camera?  

Se è sì, fai quell’1% in più domani, fallo. 

Cambia rotta. 

Della notte da piccolo avevo paura, 

Nella notte di ora trovo pace ed ispirazione. 

Gli anni passano, le persone cambiano (a volte). 

Buon’avventura.  

PS. Sé hai un’idea nel mondo outdoor, parliamone.

Ti lascio il link per il mio articolo sulla crescita personale adattata al mondo outdoor ( Clicca qui

Un abbraccio,  

Michele. 

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Ciao, mi chiamo Michele!

Da sempre appassionato di outdoor. Che si tratti di fare un’escursione di trekking, mountan bike o kayak, sono sempre pronto per una nuova avventura.

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E per la foresta io vago, per perdere la ragione e trovare la mia anima..

- John Muir

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