Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.
John Steinbeck
Si viaggiare!
Transitivo: “attraversare nel corso di un viaggio, percorrere.”
Ho scelto questo titolo non a caso e proprio per questa definizione riportata qua sopra la “matassa” si scioglie.
“Percorrere” è proprio la parola magica che bisogna avere in mente quando si viaggia, almeno per me, per il mio stile e la mia visione. Percorrendo, si attraversano luoghi e posti diversi e non c’è posto migliore per il proprio essere che staccarsi dal nostro nido, in questo caso quello a prevalenza occidentale, conoscendo e assaporando culture e luoghi diversi, che anche solo il sentir parlare differente dalla lingua europea ti catapulta in un’altra dimensione.
Premesso che non è necessario fare 3 viaggi intercontinentali all’anno per considerarsi fautori del viaggio e della consapevolezza del diverso, ma tutto ciò dipende con quali occhi tu guardi il paesaggio e la vita circostante. Colori, suoni, profumi mandano input al tuo cervello, paragonando a volte, la tua routine a qualcosa di nuovo.
Non c’è viaggio, non c’è, che non ti arricchisca dentro.
Viaggiare sì, ma percorrendo sentieri e culture diverse fanno di te un uomo migliore, si spera.
Personalmente con il titolo “Si viaggiare” parto dalla fine del viaggio, anche se letto come ossimoro (parto/fine), è proprio qui il punto. Ti dirò ciò che mi sono portato dietro da questa esperienza per poi suddividere il viaggio in tre capitoli, addentrandomi nei tre luoghi da me percorsi, nei suoi pro e suoi contro, così che se vorrai potrai contattarmi e chiedere approfondimenti o magari raccontarmi la tua esperienza nello stesso paese.
Sono stato circa quattro anni fa in Thailandia, sempre nel sud-est asiatico per intenderci, dove la maggior parte la religione è a prevalenza Buddista mentre nell’isola di Bali (Indonesia) la prevalenza religiosa è Induista, nonostante la nazione stessa abbia una prevalenza Mussulmana.
Nonostante le diverse etnie religiose ed un quieto vivere, una cosa in comune le hanno:
Il degrado ambientale.
Parlo sempre della mia personale esperienza sia chiaro, ma di una cosa sono certo, la natura rigetta qualsiasi forma di contaminazione così da far venire alla luce il degrado che l’uomo riesce a portare ad essa, sotto gli occhi di tutti e datemi retta, non fatevi incantare dalle foto “meravigliose” che i tour operator e/o agenzie vi mostrano non è così; nello specifico parlo della zona sud di Bali, precisamente a Seminyak.
Nota come la città dei serfisti, da me ridefinita la città dei serfisti sui rifiuti, proprio così. Come in Thailandia qui è scioccante, bambini che giocano tra i rifiuti sulle spiagge, torrenti che arrivano al mare con un forte odore di ammoniaca/detersivo.
Assurdo.
La tanto famigerata Seminiak una discarica a cielo aperto. Dov’è il bello di quelle foto da copertina delle riviste internazionali?
Semplice, non esiste, non c’è.
Te ne parlerò nel prossimo articolo su Seminiak, addentrandomi nella cittadina e raccontandoti la mia esperienza con le foto.
Ti starai domandando, forse, perché fare 15 ore di volo per vedere una discarica? Be per fortuna non è tutto così, ci sono posti curati e puliti come le famose risaie Unesco nei pressi di Ubud ed altro ancora…
Cosa mi porto da questo “bel vedere del Sud di Bali?
- La consapevolezza che non è tutto come ci fanno vedere, per cui approfondisci con i blog la tua prossima meta.
- Noi occidentali siamo fortunati ad avere una maggiore sensibilità per il territorio. (paradossale vero?)
- Quando di mezzo ci sono i soldi e gli affari che si fotta l’ambientalismo, non quello radicato ma il almeno il minimo sindacale. Da una parte ci sono le persone del posto che vedono aumentare la richiesta di lavoro e dall’altra gli occidentali e non, che creano business a basso costo, tralasciando il fattore ambientale.
Ecco perché ancor più credo nel valorizzare la “mia “terra. Ponendomi una sola e semplice domanda:
“Se in quella fogna c’è il turismo 365 giorni all’anno, perché qui non c’è?
Per me la risposta è che ci sono tante ottime attività ma si ha bisogno di una coordinazione generale che abbia l’intento di promuovere il territorio, e che non ci siano solo campane isolate che suonino la propria musica.
Questo è il mio obbiettivo, per creare un turismo sostenibile ed ambientale di alto grado.
La natura ci dà già il 90%, bisogna poi noi valorizzare quel 10% restante.
Si può? Si, che si può.
Si viaggiare, anche se non è come le nostre aspettative, si torna più belli di prima.
Viaggia, conosci e costruisci per un futuro migliore per te, per il prossimo e per il mondo.
Non si può più aspettare.
Michele.
2 risposte
Veramente super 🔝💪🏼👏🏼
Ma sei di Umbertide giusto?
Hai un negozio…?
Complimenti
Marco Vaiani
3357057026
Ciao, si sono di Umbertide e mi sono trasferito qui al lago Trasimeno. Mi fa molto piacere che l’articolo ti è piaciuto! Michele.